collegare il computer al cervello

Non solo auto elettriche e gli ultimi progetti per la colonizzazione di Marte: Elon Musk, il miliardario visionario ideatore di Tesla e SpaceX non si accontenta e dichiara di voler andare oltre.

Il prossimo passo ci proietta direttamente nel futuro dipinto da molti film di fantascienza: Musk vuole infatti dare vita ad una tecnologia che ci permetta di collegare il computer direttamente con il nostro cervello, in modo da consentire alle persone di mantenere il passo con i dispositivi elettronici.

Uno scenario che ricorda Matrix e la più recente serie Black Mirror, senza però quell’inquietudine tipica di un simile genere cinematografico, anzi con molte prospettive per il futuro.

Le applicazioni infatti dovrebbero essere tantissime e riguarderanno da vicino anche la medicina e la nostra stessa salute.

Secondo recenti indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal, il visionario imprenditore sudafricano ha negli ultimi mesi fondato Neuralink, una società di ricerca medica che si propone tra gli obiettivi principali anche quello di impiantare piccoli elettrodi nel cervello che un giorno potrebbero addirittura diventare capaci di caricare e scaricare pensieri. Ma qui stiamo andando troppo avanti.

La società Neuralink, fondata a luglio scorso in California, ha infatti lo scopo di curare svariate patologie neurodegenerative e, in un secondo tempo, anche di migliorare le capacità degli essere umani per evitare che siano messi in difficoltà o restino indietro rispetto alle macchine intelligenti. In due parole: maggiore connettività.

Elon Musk, che già dirige due realtà tecnologiche davvero fantascientifiche come SpaceX e Tesla, aveva recentemente spiegato a Vanity Fair che i risultati di progetti come questo si vedranno tra 4-5 anni.

Nel frattempo Neuralink ha fatto campagna acquisti tra scienziati e ricercatori, reclutando esperti del calibro dell’ingegnere Vanessa Toslosa, specializzata proprio in elettrodi flessibili, Philip Sabes, che da anni studia il controllo celebrale dei movimenti, e Timothy Gardner, che sta impiantando elettrodi nei cervelli degli uccelli per capire come funziona il loro cinguettio.

In un intervento fatto durante un summit tenutosi a Dubai nelle scorse settimane, il fondatore di Tesla aveva già delineato un futuro avveniristico, anche se un po’ inquietante, presagendo che noi uomini potremmo presto diventare molto simili a dei cyborg.

“Credo che col tempo vedremo una fusione più stretta tra intelligenza biologica e intelligenza artificiale”, ha spiegato. “Si tratta di una questione di larghezza di banda, la velocità di connessione tra il tuo cervello e la versione digitale di te stesso”.