donne italiane preferiscono vino bianco

Alcune donne preferiscono il vino rosso, altre il bianco, altre ancora il prosecco: è una semplice questione di gusto? Secondo un recente studio sembrerebbe proprio di no e, anzi, la suddivisione del genere femminile in base al gusto non sarebbe proporzionale ma ci sarebbe una stragrande maggioranza di palati fini in rosa che preferisce le bevande derivate dalle uve chiare.

A spiegarne le motivazioni è uno studio internazionale coordinato dai dipartimenti di Scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano e di Biologia dell’Università di Pisa. Si tratta di un’indagine molto complessa riassumibile però in una sola affermazione: le donne hanno una maggiore sensibilità al gusto amaro.

Per capirlo, però, ci sono voluti mesi di studio e di analisi incrociate. Il team di ricercatori, nello specifico, ha coinvolto 300 persone di nazionalità italiana e altre 300 della Repubblica Ceca a cui è stato chiesto di degustare un vino rosso molto corposo.

Dopo aver raccolto le descrizioni soggettive di tutti i partecipanti, il team di ricercatori ha sottoposto entrambi i gruppi alla genotipizzazione per i geni del gusto amaro/astringente e ai relativi polimorfismi.

In altre parole – spiega Alberto Bertelli, coordinatore del dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano  – nel nostro studio abbiamo cercato di capire le diverse modalità di espressione di questi geni, ovvero la maniera con cui questi geni si manifestano.

Ciò che è emerso dallo studio è sorprendente: le donne sono più sensibili al gusto astringente ed ecco spiegato il perché consumano maggiormente il vino bianco. Inoltre, confrontando entrambi i gruppi, è emerso che i partecipanti italiani sono più sensibili al gusto dell’amaro, indipendentemente dai loro geni. Questo vuol dire, insomma, che in generale le donne preferiscono il vino bianco ma quelle italiane lo amano al di sopra di ogni altra cosa e questo potrebbe dipendere soprattutto da questioni culturali e dai diversi stili di vita.

In piccola parte, dunque, il gusto dipende dai geni ma molto dipende dalle abitudini alimentari e quindi dalla cultura alimentare di una determinata popolazione. Lo studio non è che il primo di una lunga serie destinato a cercare di capire se gli aspetti culturali riescano in definitiva a influenzare la genetica. L’obiettivo, insomma, è capire se a furia di assaggiare un determinato sapore perché ci viene propinato per cultura finiscano per venirne influenzati anche i geni.

Dobbiamo concludere – è stato in definitiva il commento dell’esperto Alberto Bertelli – che tali ricerche andrebbero approfondite, senza dimenticare che il consumo di vino con moderazione è una caratteristica propria dei paesi mediterranei e in particolare dell’Italia: tale modello virtuoso sembra avere, in questo caso, la stessa importanza dell’effetto dei geni.

Insomma, sarà per fattori culturali, alimentari, di alcol, di sciccheria o di chissà cosa ma le donne italiane a tavola scelgono sempre più spesso il vino bianco. Su viniperbacco.com ne potete trovare provenienti da tutta Italia divisi per regione e per cantina.